Soudal-QuickStep, Julian Alaphilippe sulla Milano-Sanremo: “È una gara che non mi piace, per sei ore devi pensare solo al Poggio”
"Ma è una delle mie più grandi vittorie, sono stato così felice di vincerla", ha puntualizzato l'ex campione del mondo
Julian Alaphilippe rivela di non amare particolarmente la Milano-Sanremo. Corsa dallo svolgimento piuttosto particolare rispetto alle altre classiche Monumento vista la sua lunghezza e le caratteristiche del suo percorso, la Classicissima è spesso sia amata che odiata da tifosi, corridori e addetti ai lavori, tra chi invoca un suo restyling e chi invece vorrebbe mantenerla così com’è. Capace di vincere la corsa nel 2019, oltre che di salire sul podio nel 2020 (2°) e 2017 (3°), il transalpino della Soudal-QuickStep è, al pari anche del collega Mads Pedersen, tra quegli atleti che sembrano non apprezzare troppo l’andamento della gara, che quasi sempre ha un decorso piuttosto piatto e regolare fino agli ultimi chilometri.
“È una gara che non mi piace – ha ammesso l’ex campione del mondo nel corso di una conferenza stampa precedente al Tour Down Under – È una delle mie più grandi vittorie, sono stato così felice di vincerla. È una Monumento, una gara speciale con 300 chilometri, la fuga parte molto presto e dopo, per sei ore, devi solo pensare al Poggio. Non dico che sia noioso, ma mi godo di più la gara quando succede qualcosa“.
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